Resoconto dell’estate

L’autunno ormai è quasi alle porte e con esso giungeranno anche temperature più basse, ottime per poter riprendere la produzione di birre. Già ho molte idee per le nuove produzioni e nuovi accorgimenti da apportare alle vecchie ricette ma in questo post vorrei parlarvi delle birre precedentemente prodotte. Si perchè durante questa estate sono riuscito a far degustare molte delle mie produzioni a diverse persone potendo raccogliere pareri e suggerimenti molto utili.

La fortuna è stata poter spedire una dozzina di bottiglie giù a casa ed è stato lì che sono riuscito a far convergere molti palati. Altro aiuto mi è venuto dall’area milanese , dove alcuni amici hanno accettato di assaggiare “coraggiosamente” 🙂  le mie produzione fornendomi ulteriori pareri e suggerimenti.

Noel TripleComincio subito con la birra che più fra tutte ha riscontrato pareri molto favorevoli, parlo della Noel Triple del 2012, la birra celebrativa del Natale trascorso. In questi mesi la birra si è affinata ulteriormente stabilendosi su equilibri gustativi maltato/luppolato in perfetta sintonia. Una birra color rame scuro, molto fruttata al naso e piacevole al palato. Immagino che la percezione minima di amaro e la presenza di un buon corpo abbiano attirato parecchi pareri positivi. Sicuramente una birra da produrre nuovamente per il Natale 2013 con qualche piccolo cambiamento in vista.

Linda BlancheLa seconda birra che ha riscontrato pareri molto positivi è stata la Linda Blanche. Personalmente la ritengo la mia migliore produzione. E’ una birra molto semplice, i profumi di coriandolo e buccia di arancia non sono invadenti al naso. Al palato abbastanza dissetante, fresca e beverina. Color giallo paglierino, poco torbida. Come stile di birra è quella che, fra tutte, si è avvicinata di più allo stile originale, alla blanche in questo caso.

Maris AlePassiamo alla Maris Ale, una birra che a mio parere necessita di cambiamenti radicali alla base, ben lontana dall’idea di bitter inglese. Amaro eccessivo, carenza di malto, lievito errato per lo stile. Una birra che tutto sommato si fa bere abbastanza bene e che anche lei ha riscontrato pareri positivi. Di color ramato chiaro, con un leggero profumo di erbaceo, è una birra che mi ha deluso nel corpo, poco malto in bocca. La mia idea è tutt’altra cosa, la ricerca e le sperimentazioni su questa birra sono comunque solo all’inizio.

MokosPassiamo infine alla Mokos, la Russian Imperial Stout da 9 gradi. Solo in pochi sono riusciti a poterne assaggiare qualcosa, una birra che dal mio punto di vista si presenta come un buon punto di partenza. Un bel colore scuro, schiuma color cappuccino. Al naso note fruttate che non si sposano a perfezione con il tipo di birra. Anche qui miglioramenti in vista, a cominciare dal ceppo di lievito da cambiare.

assaison

L’unica birra fuori da qualunque degustazione è stata la asSaison, troppo presto per poterne stappare una, quindi rimanderò ad un prossimo post il mio parere, e magari quello di altri, su questa birra.

Ben rientrati a tutti voi…. si riparte!!

asSaison – priming ed imbottigliamento

Fermentatore

La fermentazione di questa saison sta andando per le lunghe, questo perchè il lievito wlp565 è un lievito che attenua molto lentamente. Infatti, ci son volute 5 settimane tra fermentazione primaria e maturazione.

In questi giorni la temperatura di fermentazione è stata variata, si è infatti partiti con 19 gradi nelle prime 3 settimane per poi arrivare a 28 gradi per le restanti 2 settimane. Potete seguire passo passo l’andamento della fermentazione in un mio precedente post http://www.makebeer.it/diario-di-bordo-del-capitano/

DSCN1818A questo punto occorre prepararsi per il priming e l’imbottigliamento. Inizialmente ero tentato di inserire, tramite priming, un infuso di spezie ma alla fine ho deciso di evitare per poter così valutare i veri profumi e le vere note speziate che questo lievito è in grado di generare.

Per il calcolo del priming va tenuta in considerazione la massima temperatura raggiunta in fase di maturazione da parte del fusto, nel mio caso ho avuto un picco di 30 gradi, quindi i volumi di CO2 dovrebbero assestarsi su circa 0,61. Per il calcolo del priming vi rimando ad un mio precedente articolo http://www.makebeer.it/imbottigliamento-e-priming/

Il volume di CO2 presente in birra vorrei che fosse di 2,0 quindi eseguendo i calcoli avrò:

2,0 – 0,61 = 1,39 vol di CO2 che occorrono

per il raggiungimento di tale volume quanto zuccherò occorrerà inserire per la rifermentazione in bottiglia?

1,39 x 4 = 5,56 gr per Litro di birra

e avendo in fusto 24 Litri di birra avremo

5,56 x 24 = 133,45 gr di zucchero da diluire in 24 litri di birra.

 Preparerò quindi circa 3 dl di acqua con il quantitativo di zucchero calcolato, porterò il tutto in ebollizione per qualche minuto, farò raffreddare il tutto e verserò il liquido zuccherino dentro il fusto contenente la birra. Mescolerò il tutto molto delicatamente per evitare il più possibile di ossigenare la birra (ricordo che l’ossidazione genera cattivi sapori alla birra finita) e procederò con l’imbottigliamento.

priming

Per la fase di imbottigliamento, ho sanitizzato le bottiglie da usare con un primo risciacquo con acqua e candeggina, ed un successivo risciacquo con acqua e matabisolfito.

Vi rimando al prossimo post per le foto della nuova birra asSaison.

 

 

Recupero del lievito

Oggi voglio parlarvi di come eseguire un recupero del lievito dal nostro tino di fermentazione e conservarlo per la cotta successiva. L’utilità è prettamente di natura economica visto che i lieviti liquidi arrivano a costare sulle 10 euro circa a confezione.

A differenza dei lieviti secchi, che hanno costi molto più bassi, i liquidi comportano una certa spesa per l’homebrewer ed è quindi utile poter riciclare lo stesso lievito per più cotte. Per farlo occorre recuperare il sedimento di lievito che rimane in fondo al fusto. Personalmente ritengo sia meglio recuperare il lievito dal fermentatore in cui è stata eseguita la maturazione della birra. Infatti il lievito dovrebbe essere molto più pulito rispetto al lievito che rimane sul fondo del fusto subito dopo il primo travaso (quello della fermentazione primaria).

Per procedere in questa operazione consiglio di effettuare le seguenti operazioni preliminari, ovvero sanitizzare nel miglior modo possibile un vasetto di vetro. Il lievito infatti andrà versato all’interno di questo vasetto e riposto in frigorifero per 24 ore circa.

Recupero Lievito

Il giorno dopo si fa bollire dell’acqua per una decina di minuti e la si fa raffreddare. Nel frattempo si estrae dal frigorifero il vasetto di lievito. Noterete come il lievito si sia depositato sul fondo. Occorre gettare via l’acqua rimasta in sospensione lasciando il lievito all’interno del vasetto stesso. A questo punto si riempie nuovamente il vasetto con l’acqua che avevamo precedentemente fatto bollire e raffreddare . Date una leggera agitata e riporre il vasetto nuovamente in frigo. Ripetere questa operazione per una seconda volta. Alla fine io preferisco inserire il lievito in una bottiglia di birra, tapparla e conservarla in frigorifero.

Recupero Lievito

IMPORTANTE, tutto quello che va in contatto con il lievito va prima sanitizzato.

In futuro, quando si vorrà utilizzare il lievito conservato, sarà importante eseguire uno starter per riattivare le cellule di lievito.

Spero di esservi stato utile, alla prossima birra

Lo starter – wlp565 Belgian Saison

wlp-565Per le mie prime esperienze di all grain ho preferito utilizzare lieviti secchi, s-4, s-05, s-33 e t-58. Questo mi ha aiutato ad approfondire la mia conoscenza su questi ceppi, come per esempio il modo in cui questi lavorano, profumi buoni o brutti che ne scaturiscono (l’s-33 a inizio fermentazione puzzava di uova marce), blocchi e tanto altro.

Domenica, con la realizzazione della prima Saison, ho deciso di utilizzare il mio primo lievito liquido anche perchè, per la riuscita di una vera saison occorre utilizzare un ceppo di lievito appropriato.

Note: La Saison è uno stile di birra in cui l’ingrediente fondamentale, più che negli altri stili, è il lievito. Malti e luppoli non sono fondamentali per caratterizzare veramente questa birra. Il lievito invece è l’unico che è in grado di generare quei sentori tipici delle saison.

Per l’occasione ho deciso di utilizzare il WLP 565 Belgian Saison della White Labs. Secondo i dati riportati dalla casa produttrice (http://www.whitelabs.com/yeast/wlp565-belgian-saison-i-yeast) e dai commenti trovati su diversi forum la caratteristica di questo lievito sembrerebbe essere il tempo lungo che occorre per far si che il lievito porti a termine il suo lavoro.

Molti, infatti, tendono ad inoculare un altro ceppo di lievito verso fine fermentazione per accelerare tale processo ed evitare lunghe attese.

Ma andiamo a trattare l’argomento di oggi, ovvero, vediamo come eseguire uno starter di un lievito. Lo starter è semplicemente un mini-mosto ed ha lo scopo di far moltiplicare le cellule di lievito.

Questo si rende necessario perchè il numero di cellule presenti nelle confezioni non sono sufficienti per essere inoculate in mosti superiori a 20 Lt ed è quindi necessario farle moltiplicare.

Le regole per la creazione di uno starter sono IDENTICHE a quelle che usiamo normalmente durante la birrificazione, ovvero, sanitizzazione di tutti i componenti che andranno in contatto con il mosto, temperature di fermentazione indicate sulla confezione del lievito, ossigenazione pre-inoculo, ect.

Procedimento:

Si procede facendo bollire per 10 minuti mezzo litro di acqua con 60 gr di estratto secco di malto. Questo dovrebbe garantirci una densità del mosto a circa 1,040. Oltre all’estratto di malto consiglio di aggiungere  anche del nutrimento per lievito. Faccio raffreddare il tutto e inoculo il lievito chiudendo la bottiglia con tappo e gorgogliatore.

Superate le 24 ore noterete che il lievito ha cominciato a moltiplicarsi (sedimento sul fondo). Normalmente mezzo litro di starter dovrebbe bastare per circa 23 lt di mosto. Se avete intenzione di produrre molti più litri di birra vi consiglio di rieseguire la procedura dello starter una seconda volta portando, gradualmente, il quantitativo a circa 1,5 Lt.

Normalmente lo starter va fatto 2-3 giorni prima della birrificazione in modo da dare il tempo giusto al lievito di riprodursi. Ma questa durata dipende da alcuni fattori. Se per esempio dovere effettuare più step per lo starter vi occorrerà più tempo. Lo stesso vale se il lievito acquistato è troppo vecchio o prossimo alla data di scadenza.

Se volete approfondire ulteriormente l’argomento vi rimando al seguente articolo dove vengono trattati anche apetti biologici del lievito stesso:

http://www.areabirra.it/italian/articolo_tecniche_homebrewing.php?idnews=12

alla prossima birra

Imbottigliamento e priming

prosecco-da-imbottigliareSono trascorse 2 settimane di fermentazione secondaria ed è quindi giunto il momento di imbottigliare la birra.

La fase di imbottigliamento richiede molta attenzione sopratutto nella fase di sanitizzazione delle bottiglie che andremo ad usare.

In questa fase andremo anche ad eseguire il priming, ovvero l’aggiunta di zucchero per la rifermentazione in bottiglia.

Sanitizzazione

La pulizia non è mai troppa infatti non basta semplicemente eseguire un risciacquo con semplice acqua per rendere le nostre bottiglie esenti da forme batteriche. La sanitizzazione è quindi molto importante per evitare il proliferarsi di colonie batteriche.

Io personalmente effettuo2 fasi di sanitizzazione. La prima consiste nel sciacquare ogni bottiglia con una soluzione di Amuchina (20 ml) e acqua. Trascorsi circa 10 minuti eseguo un risciacquo con acqua calda e successivamente rieseguo un nuovo risciacquo con una soluzione di metalbisolfito e acqua.

Probabilmente per molti sarà un pò esagerata tanta precauzione ma fino ad oggi non ho mai riscontrato nessuna infezione in nessuna bottiglia fin qui stappata.

Priming

276821867_473b427aec_zMentre le bottiglie sono in fase di sanitizzazione prepariamo il priming. Il priming consiste nell’aggiunta di zucchero all’interno della nostra birra per far ripartire una rifermentazione in bottiglia. Lo scopo è quello di aumentare la carbonatazione.

Esistono diversi modi per eseguire il priming, per esempio aggiungendo ad ogni bottiglia un quantitativo di zucchero; in questo modo però si va in contro ad un procedimento molto scomodo, infatti bisognerebbe misurare con esattezza lo zucchero da inserire nelle bottiglie. Una soluzione alternativa e molto più semplice consiste nel preparare una soluzione di poca acqua e zucchero. Personalmente preferisco effettuare una bollitura della soluzione per eliminare eventuali batteri presenti nell’acqua o nello zucchero. Successivamente unisco questa soluzione che va versata all’interno del fusto contenete la birra mescolando delicatamente il tutto.

Ma quanto zucchero bisogna aggiungere nel nostro fusto? Per saperlo si possono eseguire alcuni calcoli.

Per prima cosa vi elenco alcuni livelli di carbonatazione tipici di alcuni stili di birra. In tabello sono elencati:

 

Stile di birra 

Volumi di CO2

British Ales

1.5 – 2.0

Porter, Stout

1.7 – 2.3

Belgian Ales

1.9 – 2.4

Lager

2.2 – 2.7

Wheat Beer (birre di grano)

3.3 – 4.5

 

Questi valori sopra elencati ci serviranno per eseguire i nostri calcoli. Un altro dato importante da tenere in considerazione è la temperatura massima raggiunta lungo tutta la fase di fermentazione (escluso le prime 24 ore in cui la fermentazione ha inizio). La temperatura è importante perchè con l’aumentare di essa il livello di CO2 disciolto nella birra viene rilasciato. Se avete tenuto traccia della temperatura lungo tutta la fermentazione allora è possibile stimare il valore in volumi di CO2 presente nella vostra birra utilizzando la tabella A:

Tabella A. Volumi CO2

Gradi °C

Volumi di CO2

Gradi °C

Volumi di CO2

0

1,69

13

1,06

1

1,62

14

1,03

2

1,56

15

0,99

3

1,50

16

0,96

4

1,45

17

0,93

5

1,40

18

0,90

6

1,35

19

0,88

7

1,31

20

0,85

8

1,26

21

0,83

9

1,21

22

0,80

10

1,17

23

0,78

11

1,13

24

0,75

12

1,09

25

0,73

 

 

 

 

Nel mio caso ho avuto un picco di temperatura di 23° C quindi il valore da tenere in considerazione è 0,78. Inoltre, essendo una birra in stile inglese ho deciso di carbonare la birra a circa 1,8 Volumi.

A questo punto conoscendo il valore di CO2 presenti nella birra posso ricavarmi la differenza dei volumi mancanti, ovvero

Vol mancante = 1,8(carbonatazione desiderata) – 0.78(carbonatazione già presente in fusto) = 1,02

e siccome 4 gr di zucchero producono un volume di CO2 avremo

zucchero gr = 1,02 x 4 x 23lt = 93,84 gr di zucchero da aggiungere.

Ed ecco il risultato finale, la mia Maris Ale

DSCN1347

Correggere la densità durante la produzione

densimetroOggi vado a spiegarvi come effettuare delle correzioni di densità in fase di ammostamento. A quanti di voi è capitato di trovarsi meno birra rispetto a quanto inizialmente stabilito? Le cause, normalmente, vanno ricercate in alcuni fattori, come da una scarsa estrazione di zuccheri dai grani (cattiva macinazione) o da un errato risciacquo delle trebbie (sparge).

In pochi sanno che è possibile “riaggiustare” una ricetta in fase di lavorazione, proprio mentre il mosto è in fase di bollitura. Infatti conoscendo densità e litri pre-bollitura è possibile stimare quanti litri risulteranno alla fine nel fermentatore.

Vediamo come.

La prima cosa da conoscere è quello di andare a misurare la densità totale durante tutta la produzione e  usarla come guida per correggere il mosto verso la densità desiderata.

Una cosa da tenere ben in mente è il concetto di densità totale che è il prodotto del volume del mosto moltiplicato per la sua densità in GU.

Un’importante caratteristica della densità totale è che non cambia quando si fa bollire o diluire il mosto.

Quindi, per misurare la densità totale, bisogna misurare sia la densità che il volume del proprio mosto e questo si dovrà farlo quando il mosto è in fase di bollitura.

Per la densità basta prelevare un pò di mosto ed utilizzare un densimetro (fare attenzione al valore della temperatura al momento della misurazione perchè il calore falsifica il reale valore della densità; esistono delle tabelle di correzione che ci aiutano a calcolare il corretto valore della densità al variare della temperatura).

Per la misurazione del mosto bisogna possedere una pentola calibrata, oppure, per chi come me non ne possiede una, è possibile utilizzare un cucchiaio di legno calibrato.

Utilizziamo un esempio di all-grain per spiegare come si possono usare i valori  di densità totale a nostro favore. Avendo misurato la densità ed il volume del mosto in pentola e conoscendo quanti litri di birra si vogliono realmente produrre, si può sapere quale sarà la densità del mosto a fine bollitura:

 [GU(inizio) x LT(inizio)] / LT(fine) = GU(fine)

 Ipotizziamo di voler produrre 24 Litri di birra con una OG a 1,068. Moltiplicando tra loro queste cifre (24 x 68) si scopre di aver bisogno di una densità totale pari a 1632 GU.

Giunti alla fase di bollitura eseguiamo le nostre misurazioni e scopriamo che, moltiplicando la densità e i litri in pentola, la densità totale è di 1480 GU. Per centrare il nostro obbiettivo, quindi, occorrono 152 GU.

Per ricavare 152 GU possiamo affidarci, per esempio, all’aggiunta di estratto secco, liquido, zucchero o miele. Ma in che peso aggiungere questi prodotti per ottenere i 152 GU mancanti?

Per trovare la quantità di peso di estratto secco che serve  (per esempio), si deve eseguire la seguente formula:

  Estratto (kg) = (densità totale da raggiungere – densità totale pre-bollitura) / (valore estratto / 10)

 ovvero

 Estratto(kg) = (1632GU – 1480GU) / ( 38 /10) = 0,4 Kg

 Il valore 38 è ricavato dalla tabella sottostante

 Tabella A. estratto potenziale dei fermentabili

Fermentabili da aggiungere direttamente in bollitura *

 

Zucchero di canna

1.038

Sciroppo di mais

1.031

Estratto secco

1.038

Miele

1.025 – 1.029

Estratto liquido

1.031 – 1.033

Sciroppo d’acero

1.025

Melasse

1.030

Concludendo, in fase di bollitura bisognerà aggiungere 400 grammi di estratto secco per ottenere la nostra densità totale prevista a fine bollitura.

Per approfondire l’argomento consiglio vivamente l’acquisto del manuale Progettare Grandi Birre di Ray Daniels.

Spero di esservi stato di aiuto, alla prossima… birra

 

 

Calcolo IBU per la Maris Ale

Maris AleCome promesso nel post precedente andiamo oggi a calcolarci il quantitativo di IBU che andranno a far parte della mia birra.

Per chi non ne fosse a conoscenza, le IBU (International Bitterness Units) è una unità di misura che indica il livello di concentrazione di iso-alfa acidi in parti per milione nella birra finita. In particolare , un IBU è pari a 1 milligrammo di iso-alfa acidi per litro di birra.

Gli iso-alfa acidi sono dei componenti amaricanti che si formano durante la bollitura del mosto, sono gli alfa-acidi che subiscono una isomerizzazione (cambiamento strutturale). Gli alfa acidi sono presenti nelle resine del luppolo.

Terminato questo breve intervento teorico andiamo ad effettuare i nostri calcoli.

Per ottenere il quantitativo di luppoli da inserire all’interno del mosto durante la fase di bollitura occorre usare la seguente formula:

 Peso = (V x C x IBU) / (U x A% x 1000)

 In dettaglio i componenti della formula sono:

  • V = volume in litri finali
  • C = correzione per mosti con densità maggiore a 1,050 durante la bollitura. Quando la densità della bollitura è inferiore a 1,050 il fattore di correzione è uguale a 1, se invece supera 1,050 il nuovo fattore di correzione può esser calcolato nel seguente modo C = 1 + [(Gboll – 1,050) / 0,2]. La Gboll è uguale al peso specifico del mosto nel tino di bollitura.
  • IBU = Quante IBU si intende assegnare per la gittata
  • A% = Livello di alfa acidi del luppolo in decimali (es. 7% = 0,07)
  • U = Percentuale di utilizzo in decimali. In breve “l’Utilizzo” è il termine usato per descrivere in che misura la conversione di iso-alfa acidi ha luogo e dipende da molti fattori come dal tempo di bollitura, dalla densità del mosto, dal tipo di luppolo pellets o coni ect. Per determinare questo valore farò uso della tabella descritta all’interno del manuale Progettare Grandi Birre di Daniels.

Passiamo adesso al calcolo vero e proprio. Per prima cosa occorre decidere quante IBU la birra dovrà contenere in totale. Nel mio caso ho deciso per un valore di 32 IBU che andrò a suddividere nel seguente modo:

Userò luppoli in coni

  • 15 IBU di East Kent Golding a 60 minuti dalla fine della bollitura con A% 5,4
  • 10 IBU di Fuggle a 20 minuti dal termine della bollitura con A% 5
  • 5  IBU  di Fuggle a 5 minuti dal termine della bollitura con A% 5
  • 2  IBU  di East Kent Golding a bollitura terminata con A% 5,4

Decise le gittate vado a raccogliere i valori che mi serviranno per il calcolo dei pesi.

Non sapendo con anticipo i valori che mi ritroverò in fase di pre-bollitura andremo lo stesso a fare i calcoli stimando la condizione che mi si potrebbe presentare (questi calcoli li andrò a rifare il giorno stesso in cui effettuerò la cotta).

Supponiamo di ritrovarmi con un Volume in litri pari a 23 con densità 1,055.

Per prima cosa mi calcolo il fattore di correzione C

 C = 1 + [(1,055 – 1,050) / 0,2] = 1,025

 Prima gittata E.K. Golding 15 IBU

P =  (23 x 1,025 x 15) / ( 0,24(tabella B) x 0,054 x 1000) = 27,28 grammi

 Seconda gittata Fuggle 10 IBU

P =  (23 x 1,025 x 10) / ( 0,15(tabella B) x 0,05 x 1000) = 31,43 grammi

 Terza gittata Fuggle 5 IBU

P =  (23 x 1,025 x 5) / ( 0,05(tabella B) x 0,05 x 1000) = 47,15 grammi

 Quarta gittata E.K.Golding 2 IBU

P =  (23 x 1,025 x 2) / ( 0,05(tabella B) x 0,054 x 1000) = 17,46 grammi

 In questo modo ho ricavato il quantitativo di luppoli che mi occorrerà utilizzare per la mia cotta. Spero di esservi stato utile, alla prossima

 

Tabella B. valori base dell’UTILIZZO dei luppoli in CONI

Tempo di bolliture (min)

Utilizzo del luppolo (%)

Luppolo secco

0

Da 0 a 9

5

Da 10 a 19

12

Da 20 a 29

15

Da 30 a 44

19

Da 45 a 59

22

Da 60 a 74

24

Da 75

27

Ricetta per una Extra Special Bitter – MarisAle

Maris AleQuesto weekend mi accingo ad effettuare una nuova cotta ed ho deciso di produrre nuovamente la mia Maris Ale.

Avendo già effettuato altre 2 cotte della stessa birra continuerò, anche in questo caso, ad effettuare qualche modifica alla ricetta con l’intento di cercare dei miglioramenti.

In questo post andrò a calcolare il peso dei malti che andrò ad usare in ricetta. Per l’occasione la lista dei malti che ho deciso di utilizzare sono:

 

  • Pale Ale di tipo Maris Otter (malto base tipico delle bitter anglosassoni)
  • Vienna
  • Crystal
  • Zucchero (per dare un pò di secchezza alla birra finita)

Per il calcolo dei pesi dei malti mi affiderò alle formule usate da Daniels nel suo libro Progettare Grandi Birre.

Per effettuare questi calcoli mi occorre fissare in anticipo alcuni valori, che sono:

  • OG
  • Litri finali
  • Percentuale malti da usare
  • Percentuale efficienza di ammostamento

Nel mio caso ho deciso di produrre una birra con

  • OG = 1,052
  • Lt    = 25
  • Percentuale di efficienza = 70% (è un valore che si calcola dopo alcune cotte, indica l’efficienza del proprio impianto)

La percentuale dei malti è stata suddivisa nel seguente modo:

  • Maris Otter    85%
  • Vienna             8%
  • Crystal             5%
  • Zucchero          2%

Per eseguire i calcoli bisogna per prima cosa calcolare la densità totale. Questo parametro segnala di quanto estratto si avrà necessità di ottenere da tutti gli ingredienti fermentabili usati. Per ottenerlo bisogna moltiplicare i litri previsti per le gravity units (GU) che sono semplicemente le cifre diverse da zero alla destra della virgola decimale in una lettura della densità specifica (es: 1,050 -> 50GU, 1,038 -> 38GU …)

Nel mio caso avrò 25 x 52 = 1300

Per calcolare le GU corrispondenti ad ogni tipo di malto si fa:

  • Pale -> 0.85(85%) x 1300 = 1105 GU
  • Vienna -> 0.08 x 1300      = 104 GU
  • Crystal -> 0.05 x 1300      = 65 GU
  • Zucchero -> 0.02 x 1300   = 26 GU

Ricavati i rispettivi valori delle GU posso finalmente andarmi a ricavare il corrispondente peso.

Per farlo utilizzo la tabella riportata da Daniels nel suo libro che trovate in fondo al post (Tabella A. estratto potenziale dei fermentabili)

  • Pale -> 1105 / 29(GU da tabella relativo al malto pale) / 10 / 0.70 (percentuale efficienza ammostamento) = 5,443 Kg
  • Vienna -> 104 / 29 /10 / 0.7 = 0.512 -> 512 gr
  • Crystal -> 65 / 28 / 10 / 0.7 = 0.331 -> 331 gr
  • Zucchero -> 26 / 38 / 10 = 0.0684 -> 68 gr (in questo caso la percentuale di efficienza ammostamento equivale ad 1 perchè lo zucchero va aggiunto nella fase di bollitura e non nell’ammostamento dei malti)

Ed eccoci arrivati in fondo ai nostri calcoli che mi hanno restituito la seguente ricetta:

  • Maris Otter 5,443 Kg
  • Vienna         512 gr
  • Crystal         331 gr
  • Zucchero      68 gr

Spero di esservi stato di aiuto, nel prossimo post vi illustrerò come calcolare il quantitativo di Luppoli da aggiungere alla vostra birra.

 

Tabella A. estratto potenziale dei fermentabili

Ingredienti da ammostare

Estratto potenziale

Ingredienti standard

1 Kg in 10 Litri

Chocolate / Black / Roast

1.025 – 1.025

Crystal e Cara

1.028 – 1.029

Munich / Vienna / mild / biscuit

1.029 – 1.031

Pale o Pilsener

1.029 – 1.031

 

 

Altri ingredienti

 

Mais

1.031 – 1.033

Avena

1.028

Malto di segale

1.024

Frumento(maltato)

1.031 – 1.033

Frumento o segale(non maltato, grezzo o in  fiocchi)

1.030

 

 

Fermentabili da aggiungere direttamente in bollitura *

 

Zucchero di canna

1.038

Sciroppo di mais

1.031

Estratto secco

1.038

Miele

1.025 – 1.029

Estratto liquido

1.031 – 1.033

Sciroppo d’acero

1.025

Melasse

1.030

*  aggiunti direttamente nel tino di bollitura , fattore d’efficienza = 1,00